Tutto è iniziato
con Leonardo da Vinci

Firenze 2010, lo ricordo come se fosse oggi. Faceva freddissimo e io quel giorno decisi di lasciare i miei colleghi per fare una passeggiata.
Decisi che sarebbe stato un pomeriggio rilassante senza nessun itinerario prestabilito. Mi portavo addosso la febbre, ero molto stanca, ma presi un’aspirina e dall’albergo in centro, cominciai questo pomeriggio alla scoperta di Firenze, una di quelle città in cui si ritorna sempre volentieri (c’ero stata già quattro volte!), ma non ti stanchi mai di visitarla.
I Musei poi, sono dei veri e propri scrigni d’arte e di bellezza. Così dopo una sosta nel terrazzo degli Uffizi, ammirando la possente parete muraria di quello che fu il Palagio dei Priori (oggi Palazzo Vecchio), m’incamminai tra le principali strade d’accesso al centro storico di Firenze, la via Cavour. Fui immediatamente colpita da alcuni dipinti femminili, i loro occhi, sembrava mi guidassero all’interno di questo straordinario caffè storico, dove discussero anche Edouard Manet e Edgar Degas; il Caffè Michelangiolo.
Feci ancora qualche passo, intravidi qualcosa.. Passai oltre e alzai lo sguardo ero elettrizzata!!! Rimasi ferma immobile sotto questo gigantesco prototipo che rappresenta una delle ossessioni di Leonardo per il volo, ma io non lo sapevo ancora. E cosa accadde non riesco a spiegarlo neppure adesso. Mi chiedo se la bellezza può essere così schiacciante!!Sindrome di Stendhal? Con molta probabilità si, a metà tra l’estasi, le sensazioni celestiali, la nausea e intense vertigini.
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L’immensa bellezza che scendeva dal soffitto di quel museo e poi capii all’istante che la “chiamata” a gestire un progetto in ambito culturale era forte ed era lì, immensa sopra di me.Qualcuno, sapendo che esistiamo, si sta interessando alla nostra vita. Noi,  possiamo accogliere o rifiutare questa chiamata. Ogni vocazione è un atto irripetibile, che sentiamo interiormente,  è un piano, un progetto per ognuno di noi e a cui rispondiamo attraverso un percorso personale, per compiere una missione unica e irripetibile, legata indissolubilmente alla persona, alla sua storia, alla sua indole. Dunque non ho potuto dire di no, la lista di opportunità era troppo lunga rispetto a quella dei probabili ostacoli.
Entusiasmo tanto, paura altrettanta, ma prima o poi dovevo provare a spiccare il volo da sola. E questa volta avevo deciso di farlo a bordo di una macchina volante, ma con un bel paracadute, che spero tutt’oggi di non aprire mai. Nei mesi successivi a quell’episodio, la mia vita è cambiata. Volevo far decollare un sogno, il mio sogno e come un vero shuttle spaziale.
Complici una serie di coincidenze, capitate nel momento giusto, e una serie di opportunità che ho voluto cogliere.
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