CELEBRAZIONI DEI 500 ANNI DALLA MORTE DI LEONARDO DA VINCI; Archimede e Leonardo incontri tra Geni.
La genialità è qualcosa che supera i confini spaziali e temporali, creando un fitto reticolo di relazioni.
È il caso di Archimede e Leonardo da Vinci. Pochi sanno che in Sicilia a Siracusa, si trova l’unico Museo che racconta l’opera dei due grandi geni.
Entrambi rappresentano l’aspirazione di conoscenza del reale attraverso la ragione e l’esperienza; ma non solo, il loro genio creativo e la loro insaziabile curiosità esprimono qualcosa di universale: il profondo desiderio dell’uomo di superare i propri limiti attraverso l’osservazione e la sperimentazione. A loro è dedicato questo Museo, che nello specifico intende evidenziare e definire i contorni dell’ammirazione che Leonardo nutrì per Archimede, al quale si ispirò per molti dei suoi studi e delle sue creazioni. Quel che attrae il Maestro del modello classico è prima di tutto la corrispondenza tra scienza e tecnica, tra la teoria e le sue applicazioni pratiche. Leonardo si avvicinò ad Archimede attraverso un approccio che possiamo definire di “classicismo scientifico” alla stregua di quanto stava avvenendo in quel periodo nel mondo dell’arte, dove i modelli del passato erano diventati un archetipo a cui rivolgersi.
Ecco allora, che celebrare i 500 anni dalla morte del Genio vinciano è un’occasione per evidenziarne il rapporto con il matematico/scienziato siracusano.
Dal Codice Atlantico, dov’è riprodotta la coclea al Codice Arundel, i richiami ad Archimede sono continui e significativi. Un ruolo importante nel certificare e portare a conoscenza questo legame, lo ha avuto senza alcun dubbio il professor Carlo Pedretti, direttore del Centro Armand Hammer della California, tra i più grandi esperti di Leonardo al mondo, recentemente scomparso.
E’ stato proprio lui ad intuire e ufficializzare, il rapporto tra i due geni, legame che è la base fondante del progetto museale intrapreso a Siracusa nell’isola di Ortigia, dove il Museo è stabile dal 2014.